sabato 10 marzo 2012

Signorine glandi riforme


L'ex Premier pare intenzionato a non mollare il suo grande progetto di rinnovamento del Bel Paese. Ricordate quando, in un celebre spot elettorale, dichiarava di voler aggiustare l'Italia? Era una battuta nata da un simpatico aneddoto di vita famigliare: a scuola, avevano chiesto alla figlia (Barbara?) che lavoro facesse il padre e la piccola, ingenua ereditiera aveva risposto che il Papi aggiustava le televisioni. Ecco quindi spiegato il perché di quel verbo che si è fatto, purtroppo per noi, le migliori carni delle nostre terga. Comunque, ecco una delle candidate alla squadra delle Signorine Glandi Riforme: c'è di che dormire tra due guanciali.

martedì 21 febbraio 2012

Vagine rubate alla pornomanzia

Nicole Minetti, ancora lei. Magnifica, pruriginosa ossessione dell'italiano medio costretto a sognare le briciole di marzapane lasciate cadere dal bulimico sessuale per antonomasia, colui il quale si è spazzolato tutto il vassoio della millefoglie (di pheeca) statale. E a Nicole di certo non manca l'attitudine al galoppo, oltre che dei cavalieri, anche delle alte onde polemiche (o cavalloni) mediatiche generate dai macigni di carne da ella stessa lasciati cadere nel grande mare dell'informazione, per distrarre l'opinione pubica attraverso l'immaginazione delle pudenda, come se Belen fosse l'antesignana polena di tutte le navi scuole schettiniane destinate alla rena (e non all'arena) canzonatoria. Eccola quindi quivi ritratta mentre non ritratta quanto sostenuto, con grande dignità ed abnegazione, occore ammetterlo, dai pantaloni più attillati della storia della Res Pubica, anche se, ad onor del vedo ed anche del non vedo, forse la saccente vagina non rende merito ad altri orifizi, anche labialmente dotati, che quei diecimila euro se li sono igienizzati magari di più. Ma potrebbe essere solo una questione d'invidia ed un pizzicorio di frustrazione per una carriera che poteva essere ben più piena.

giovedì 2 febbraio 2012

Testicoli in bella mostra


Persino un borioso testicolo come Vittorio Sgarbi sa essere competente, qualche volta. È infatti indubbia la sua assoluta padronanza di due grandi branche dello scibile umano: l'arte e le pornostar. Ecco che allora, dalla bizzarra commistione di queste due passioni, appare comprensibile come il critico prestato alla politica divenga il condensatore di strani e grotteschi fenomeni, come quella volta che invitò Silvio, suo vicino di scroto, a vedere una mostra ed il Premier si negò categoricamente, giacché, come abbiamo più volte avuto notizia, in fatto di donne ha gusti classici e l'arte moderna, con quelle zizze viola e le facce multisfaccettate alla Picasso, non la gradisce. Ma Sgarbi insistette: "Ma è bellissima! Ci sarà la fila!" Narrano le cronache che questo bastò a convincere Silvio, ma la diapositiva in oggetto fa sorgere più di un legittimo sospetto sul fatto che Silvio abbia capito pen per ficaccia.

Ed è di oggi un altro fraintendimento che ha come protagonisti ancora Sgarbi e Berlusconi. Quando infatti Silvio ha affermato che in Paradiso c'è il bunga-bunga, mica si riferiva alla nota località di villeggiatura dell'oltre-tomba, bensì solo a quel locale per spogliarelliste situato sulla Flaminia. Sempre a capir male, voi cattolici praticanti lo scambismo uno e trino.

martedì 10 gennaio 2012

Quella troika della Santanchè


Daniela Santanchè ha pestato un'altra delle sue proverbiali figure di cioccolato finissimo Made in Arcore, anzi, più precisamente, confezionate ad ano nella stalla che fu tenuta perfettamente all'oscuro allo stalliere Vittorio Mangano. Infatti, dopo essere stata multata a Courmayeur per divieto di sosta e dopo aver dichiarato che le ispezioni del fisco a Cortina non erano giuste, poiché i ricchi bisogna lasciarli in pace, soprattutto quando cercano solo un po' di sana evasione, la Deputata del PdL pare si sia allontana a tutta velocità dalla nota località bellunese a bordo di una fiammeggiante troika appartenuta allo Zar Nicola II. Ignoti i motivi della repentina fuga, così come le prenotazioni disdette da altri ricchi frequentatori della perla delle Dolomiti, a meno che questi anonimi fuggitivi non abbiano qualcosa da nascondere al Fisco e la scusa d'essere stati insultati dalle ispezioni, a loro dire ideologiche, sia, appunto, solo l'appalesamento dell'enorme coda di paglia che li contraddistingue. E, si sa, la paglia prende facilmente fuoco.
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