martedì 21 febbraio 2012

Vagine rubate alla pornomanzia

Nicole Minetti, ancora lei. Magnifica, pruriginosa ossessione dell'italiano medio costretto a sognare le briciole di marzapane lasciate cadere dal bulimico sessuale per antonomasia, colui il quale si è spazzolato tutto il vassoio della millefoglie (di pheeca) statale. E a Nicole di certo non manca l'attitudine al galoppo, oltre che dei cavalieri, anche delle alte onde polemiche (o cavalloni) mediatiche generate dai macigni di carne da ella stessa lasciati cadere nel grande mare dell'informazione, per distrarre l'opinione pubica attraverso l'immaginazione delle pudenda, come se Belen fosse l'antesignana polena di tutte le navi scuole schettiniane destinate alla rena (e non all'arena) canzonatoria. Eccola quindi quivi ritratta mentre non ritratta quanto sostenuto, con grande dignità ed abnegazione, occore ammetterlo, dai pantaloni più attillati della storia della Res Pubica, anche se, ad onor del vedo ed anche del non vedo, forse la saccente vagina non rende merito ad altri orifizi, anche labialmente dotati, che quei diecimila euro se li sono igienizzati magari di più. Ma potrebbe essere solo una questione d'invidia ed un pizzicorio di frustrazione per una carriera che poteva essere ben più piena.

1 commento:

  1. Invidiosi, ecco una che ha saputo far fruttare quello che si porta in mezzo alle gambe

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